giovedì 19 giugno 2014

I MAESTRI DELLE FOTO SUBACQUEE

Fotografia di David Doubilet, National Geographic Creative
La prima fotografia subacquea a colori fu pubblicata dal National geographic nel 1927.
"A volte portavo con me dieci fotocamere", racconta David Doubilet, uno dei più celebri fotografi subacque in un intervista su Natgeo Italia. 
"Il che voleva dire 20 lampade stroboscopiche, 12 casse di attrezzatura; e il massimo che si potesse ottenere erano 350 scatti, dopodiché bisognava tornare in superficie e ricominciare". 

Da allora la tecnologia si é enormemente raffinata e la possibilità di avere delle immagini da sogno del mondo marino non é più una illusione.
Ma anche con l'attrezzatura più avanzata, la fotografia subacque è rimasta una sfida per i professionisti del settore. 

Fotografia di Paul Nicklen, National Geographic Creative

Per festeggiare i suoi 125 anni di attività, la più autorevole testata di viaggi e documentari dal mondo
propone, nell'ambito della esposizione "la grande Avventura", una raccolta di quelle che sono considerate le più belle foto sottomarine di tutti i tempi.

....... e lo spettacolo é assicurato







Guarda la mostra "La grande Avventura" QUI

martedì 17 giugno 2014

IN APNEA DANZANDO CON LE BALENE

Tre ragazze nuotano in apnea sincronizandosi con i movimenti delle balene: é quasi una danza
Un cortometraggio che fonde amore per il mare, la natura, la musica e  la danza.
Un incredibile senso di armonia che pervade tutto. 


Assolutamente da vedere!!



gOPro fantasia: guarda il video

IN SOLITARIA TRA I MAASAI - viaggio nel cuore dell'Africa più vera

foto Marc Borom

Il centro di Nairobi sembra un formicaio, tutti pare abbiano fretta di fare qualcosa, le persone si incrociano, si urtano, si calpestano, si aiutano a trasportare carichi inverosimili con ogni mezzo: il tutto cercando di non essere investiti dai matatu che sfrecciano indifferentemente tanto sulle strade che sui marciapiedi!
Arrivo alla viuzza da dove partono i taxi collettivi per il sud, il caos è totale, ogni conducente cerca di farti salire sul proprio mezzo senza neppure chiederti dove vai.  Mi informo su quale sia il matatu diretto a Narok, da lì organizzerò il  mio viaggio nella terra dei Maasai.
foto estero e viaggi
        
Prendo posto sul pulmino, sono l’unico bianco, gli altri viaggiatori mi osservano, i più piccoli mi fissano, non capita spesso di trovare uno straniero su questi automezzi. Il viaggio dura qualche ora, le strade appena fuori dalla capitale sono per lo più asfaltate, il matatu sfreccia, carico all’inverosimile verso sud attraverso la Rift Valley. 
@ estero e viaggi

Narok è l’ultima città dalla quale è possibile organizzare un safari e me ne rendo conto appena metto piede fuori dal matatu. I procacciatori mi assalgono, ma parlandoci mi rendo conto di essere l’unico straniero in quel villaggio quel giorno e che quindi dovrei noleggiare fuoristrada e autista e sostenere tutte le spese da solo. Lascio così perdere l’idea di un safari organizzato e mi faccio un giro per le vie del villaggio. Case fatiscenti, empori di ogni genere e ristoranti poco invitanti sorgono ai lati delle strade di ciottoli, gli abitanti sono tutti in giro, vendono qualsiasi cosa, il commercio è l’anima dell’Africa. Qua e là capre e mucche scheletriche mangiano fogli di carta e rifiuti. Decido di tornare al capolinea degli autobus, proseguirò il mio viaggio con i mezzi pubblici. Anche qui ogni conducente cerca di farti salire sul proprio mezzo, ma dopo non poche difficoltà riesco a sapere qual è quello che va a Talek, ultimo villaggio prima delle sterminate pianure del Maasai Mara.  Il mezzo è un vecchio camion trasformato in autobus risalente agli anni Sessanta, dicono che partirà non appena sarà pieno ed è questa la cosa inquietante!

@ estero e viaggi
  
 Io sono uno dei primi a salire e mi sistemo dietro, vicino al finestrino.  Intanto cominciano a caricare a bordo qualunque cosa, sacchi, polli, scatoloni  e sul tetto iniziano ad accatastare e legare decine e decine di pacchi, casse di birra e taniche d’acqua. Dopo alcune ore tutto è pronto e si parte. Usciti dal villaggio le strade sono di terra battuta e piene di buche e mi rendo conto che sarà un viaggio interminabile. Attraversiamo la savana, qua e là oltre le solite capre e mucche ci sono gazzelle, gnu, facoceri, orici. Ogni tanto sul ciglio della pista qualche Maasai attende il nostro passaggio per farsi consegnare una delle innumerevoli taniche d’acqua legate sul tetto, i più fortunati ricevono anche una cassa di birra. Il nostro autobus è l’unico mezzo di trasporto ad attraversare questa zona, pertanto si ferma in continuazione, alcuni scendono, la maggior parte salgono, siamo carichi all’inverosimile. Di fianco a me si avvicendano personaggi di ogni tipo finchè non arriva a sedersi un guerriero Maasai, con le sue armi al seguito. Rimango qualche istante incantato a guardarlo, le orecchie forate all’inverosimile, la lancia, lo scudo, il pugnale, i capelli modellati con l’argilla. Lo spazio è davvero poco così cerchiamo di incastrarci alla meno peggio, ma io sono già costipato tra scatoloni e sacchi di riso; il risultato sarà che nelle restanti tre ore di viaggio l’asta della sua lancia premerà sulle mie costole talmente tanto da lasciarmi il segno!

@ estero e viaggi
Arrivo a Talek all’imbrunire, il villaggio è una piazza attorno alla quale sorgono le case, tutt’intorno la savana cosparsa delle capanne dei Maasai. Prendo una stanza nell’unica foresteria della città, sono l’unico turista, chissà da quanto tempo, infatti tutti i bambini mi stanno intorno, guardano incuriositi il mio colorito pallido.
Qui nel villaggio parte della popolazione ha dismesso gli abiti  tradizionali, quindi si mescolano guerrieri dai caratteristici mantelli a quadri rossi a gente vestita in vecchissimi e lisi completi all’europea. I carretti trainati dagli asini si incrociano con i vecchi fuoristrada. Entro in uno dei due bar del villaggio e mi siedo con persone in abiti tradizionali, c’è anche la birra, ma non il frigorifero!

@estero e viaggi
  Il proprietario della mia guesthouse ha anche un fuoristrada e con lui organizzo un safari per il giorno dopo, per andare nel territorio dei big five infatti serve un mezzo a motore, è troppo pericoloso, i guardaparco sono inflessibili. Il villaggio è già nel territorio del parco e farsi una passeggiata appena intorno vuol dire incontrare antilopi, facoceri, marabù, babbuini e se si è fortunati anche gli elefanti, ma se si vogliono osservare i grandi predatori, ci si deve addentrare nella savana, oltrepassare i pascoli dei Maasai e arrivare nelle loro zone di caccia.
La sera vado a dormire presto, il safari infatti comincia prima dell’alba, ma comunque il generatore di corrente funziona solo fino alle 20 e nel buio totale non è molto indicato restare in giro da queste parti. La stanza è molto spartana e la zanzariera piena di buchi, così il sonno tarda a venire, ma il cielo notturno è uno spettacolo senza precedenti, le stelle sono iridescenti, sembra di poter toccare la Via lattea così passo gran parte della notte ad osservarle. Puntuale il mio autista si presenta prima che faccia giorno, percorriamo alcuni chilometri su piste di fango e vediamo sorgere il sole tra migliaia di zebre e di gnu. Ad un tratto l’autista blocca la jeep e prende il binocolo-ci siamo-dice-ecco simba! Avanziamo lentamente e scorgo lui, il re di tutti gli animali, non da solo ma con la sua compagna, mentre approfittano del fresco mattutino per perpetrare la loro specie. I due leoni, ci guardano avvicinarci ma rimangono impassibili, loro costituiscono l’ultimo anello della catena alimentare, non hanno predatori naturali e quindi niente li intimorisce. 

@ foto fieldstudy.com

Poco più in là altri due leoni, più piccoli, probabilmente i loro figli maggiori. Dopo qualche chilometro un altro branco, questi sono di più e sono intenti a spolpare la carcassa  di una mucca. Prima mangiano i maschi, poi mangeranno i cuccioli e solo alla fine le leonesse potranno appropriarsi degli scarti. Chi non rispetta questa gerarchia viene allontanato con ruggiti che fanno venire i brividi e che mostrano dei denti formidabili. Con il nostro fuoristrada arriviamo a pochi metri da questo spettacolo della natura tanto da poter sentire il rumore delle ossa fracassate nelle fauci dei felini. Mangiano voracemente, l’autista mi dice perché hanno fretta di andare via, la mucca infatti apparteneva alla tribù di Maasai che vive lì vicino e appena i pastori se ne sarebbero accorti sarebbero andati a scacciarli.
Arriviamo ad un fiume in cui convivono pacificamente coccodrilli ed ippopotami, sono entrambi animali di una forza e di una aggressività senza pari, di conseguenza la loro convivenza è garantita dal rispetto reciproco. Nei pressi del fiume vive anche una grossa mandria di bufali che per gli abitanti del posto sono gli animali di gran lunga più pericolosi, si innervosiscono molto facilmente e non disdegnano di caricare anche un grosso automezzo.

foto estero e viaggi
 Poco lontano incontriamo un leopardo con i suoi due cuccioli intenti a mangiare e anche loro, come i leoni, sembrano poco infastiditi dalla nostra presenza. L’odore della preda dei leopardi attira alcune temibili iene, predatori opportunisti che preferiscono impossessarsi del cibo altrui, ma al contrario loro non gradiscono la nostra vicinanza cosicché si allontanano emettendo la loro inquietante e caratteristica risata.

Ogni tanto incontriamo un gregge di mucche e pecore condotto da qualche ragazzino o gruppi di donne che tornano dai pozzi con enormi taniche piene d’acqua . E’ sensazionale osservare la convivenza del popolo Maasai con la fauna selvatica e forse è proprio quest’equilibrio che regna nelle savane africane che una volta abbandonate quelle terre il semplice ricordo provoca il mal d’Africa!

venerdì 13 giugno 2014

TEL AVIV E' LA NUOVA IBIZA?


ph RTVtravel

il giornale americano Matador Network ha pubblicato l'ultima guida sulle migliori feste e party del mondo: (101 Places to Get F*cked Up Before You Die).

A sorpresa Tel Aviv, la città bianca, é stata proclamata MIGLIORE CITTA AL MONDO PER I PARTY ESTIVI E SULLA SPIAGGIA (spicca il nome di Gordon beach).

Avanti a Pucket, Goa e persino Ibiza. 

ph RTVtravel
 La guida, scritta da un gruppo di "festaioli itineranti professionisti" dichiara che in Israele le leggi sul controllo del business del divertimento sono molto blande e dunque sempre nuovi locali aprono, proponendo una grande varietà di musica e di tendenze.
La notizia delle varie feste si diffonde sulla spiaggia ed in estate é davvero possibile saltare da un party all'altro H24................................................ senza nessun altro limite che la propria resistenza!!






LEGGI LA GUIDA AI MIGLIORI PARTY : 101 Places to get f*cked up before you die

mercoledì 11 giugno 2014

FIDO E L'ESTATE: COME EVITARE I COLPI DI CALORE

I cani si sa soffrono il caldo. Non avendo una pelle in grado di sudare per poter riequilibrare la temperatura corporea, i nostri amici pelosi come affrontano l'estate? e noi, come possiamo fare per prevenire e eventualmente curare  un colpo di calore?

Ecco qui i segni da monitorare e i consigli su come reagire:





martedì 10 giugno 2014

REPORTAGE VIDEO: VIAGGIO INSOLITO IN COREA DEL NORD

foto fanpagetravel.it Giuseppe A. d'Angelo
Corea del Nord, un paese poco conoscuto, quasi chiuso al mondo esterno: sicuramente non la solita meta di viaggio

Tutti i notri parametri occientali vengono messi in discussione in questo paese, dove tutto sembra uguale ma a
foto Panorama.it
ben guardare é molto differente da quello che o sembra essere.. e proprio per questo vale la pena di essere visitato.

E' anche un viaggio in un mondo scomparso ( quello della guerra fredda e della cortina di ferro ) e un tuffo nella grande storia dell'Asia.... 






                                  guarda il video QUI

COSA NON METTERETE IN VALIGIA E CHE INVECE POTREBBE SALVARVI LA VACANZA?


A meno che non abbiate già letto questo post, sicuramente non é presente nella vostra check list di viaggio.
Eppure questo oggetto di uso comune potrebbe letteralmente "salvarvi la vacanza".

Ma di che oggetto si tratta?

ma dei SACCHETTI DA CONGELATORE!!!




- piccoli e leggeri, quindi comodissimi da portare nel bagaglio a mano o nella borsetta/marsupio in modo da averli sempre con noi.
- moooolto più economici dei sacchetti venduti nei negozi di sport/campeggio)

- PROTEGGONO I NOSTRI DOCUMENTI, BIGLIETTI, CARTE DI CREDITO, MACCHINA FOTOGRAFICA COMPATTA etc. dall'acqua (pioggia, schizzi durante un giro in barca, mani bagnate al mare etc).

Non ci avreste mai pensato :)



TEST: CHE TIPO DI VIAGGIATORE SEI?





Che tipo di viaggi prediligiamo e come affrontiamo le vacanze dice moltissimo del nostro modo di essere.

Fai il test di magnaroma e scopri che tipo di viaggiatore sei:

                         INIZIA QUI




domenica 8 giugno 2014

IMPARARE L'INGLESE: 10 MOTIVI PER PREFERIRE DUBLINO A LONDRA

Foto colorivivacimagazine

State pensando di imparare finalmente l'inglese con un soggiorno-studio all'estero e come molti siete orientati verso la capitale inglese Londra?
Ecco qui di seguito 10 motivi che potrebbero farvi cambiare idea ed optare per l'allegra Irlanda e la sua capitale Dublino:

1- la vita costa meno (affitti, scuole, cena al ristorante, alcohol etc). Essendo un paese della zona euro non si perde potere d'aquisto con il cambio della valuta (il pound inglese resta infatti sempre forte sulla nostra moneta!!).... e si risparmia tempo al cambio :)

2- E' più semplice fare amicizia: la città ha dimensioni molto più ridotte rispetto alla capitale inglese

foto irlandando
 (dove se  si conosce qualcuno a scuola o durante una serata si rischia di scoprire di abitare a oltre 30km di distanza!!). Inoltre a Temple Bar, zona centralissima, sono situati la maggior parte dei locali ed attrazioni notturne (con una movida vivissima ogni giorno della settimana)


3- ci si sposta facilmente in bicicletta (o anche a piedi, se si sceglie di abitare in zone abbastanza centrali) e non si trascorrono tante ore in metro o in taxi (con relativo risparmio sui trasporti)

4- Avrete opportunità di far amicizia con i locali e conoscere le tradizioni di questa terra magica ( trovare un londinese a londra é una impresa assolutamente ardua!)

5- la birra é comunque buonissima e in più nei pub spesso ci sono concerti di musica tradizionale che creano un ambiente di festa scatenato

6 - gli Irlandesi sorridono e sono gioviali, a differenza dei riservati inglesi  

foto irlandando

7- se ci si stanca della città nei week end ci sono tanti posti da visitare facilmente nel resto dell'isola ( per uscire da Londra i costi sono molto superiori e cosi' anche il tempo necessario per gli spostamenti)

8- (per le ragazze) gli irlandesi amano si l'alcohol, ma non solo ;)

9- la cucina non é cosi' male (tanto pesce anche se spesso fritto)

10- Beh, dato che lo scopo del viaggio (o almeno il parte) é quello di imparare l'inglese, é bene citare al decimo posto il dato che I College Irlandesi che offrono corsi brevi per gli stranieri (come ad esempio il Trinity College) sono di ottimo livello

SESSO in VACANZA e CONCORSO a PREMI in DANIMARCA


fotoAffariitaliani


Contro il calo dele nascite, il governo danese ha indetto un CONCORSO ESTIVO: fai sesso in vacanza e tutti coloro che concepiranno un figlio vinceranno importanti forniture per bébé!! 

DO IT FOR DANEMARK é lo slogan della campagna che sta promuovendo il concorso a premi.

E se non avete più l'étà, non potete concepire, siete una coppia gay? 

beh, L'IMPORTANTE E' PARTECIPARE, ricorda lo spot video

guarda il video della campagna qui: spotconcorsoFAISESSOINVACANA

sabato 7 giugno 2014

In Giappone Il Resort con la TERRAZZA SULLE NUVOLE

photo viagginews


Tutti abbiamo sognato almeno una volta di toccare con le mani le nuvole per sentire la loro sofficità. Ora c'è un posto dove questo é possibile: Isola di Hokkaido in Giappone.

La terrazza del Tumamu Resort, situato in cima ad una montagna e raggiungibile in funivia, si affaccia infatti su un manto di nuvole formate dalle sorgenti calde naturali sottostanti che si combinano con la forte escursione termica durante la notte.

Non a caso il luogo é stato ribattezzato Unkai terrace, dove Unkai significa "sopra le nuvole".

Photo Coolturehunter

L'accesso è permesso anche a chi non è ospitato nella struttura ed il panorama offerto é tra i più suggestivi ed esclusivi al mondo










venerdì 6 giugno 2014

BUON WEEK END A TUTTI


I VERI VIAGGIATORI AMANO LA TERRA.....


DIREZIONE SAHARA

copyright Estero e Viaggi

Facciamo provviste a Ouarzazate, ultimo grande centro all’interno del Marocco prima delle aride terre che alternando altipiani pietrosi ad aspre montagne, conducono alle dune del Sahara. E’ negli studi cinematografici di questa città che i migliori registi del  mondo, attirati dagli splendidi paesaggi e dai costi di produzione ridotti, vengono a dar vita alle loro pellicole. Il cielo è grigio, aria di pioggia all’orizzonte, ma la temperatura resta sempre oltre i 35°.
Man mano che scorrono i chilometri il paesaggio cambia, sempre meno alberi e sempre più sassi, resistono solo qualche sparuta acacia e qualche palma malridotta. La strada costeggia il letto di un fiume, ce ne accorgiamo dalla vegetazione che insolitamente cresce abbondante, ma l’acqua non c’è, in superficie scorre solo un paio di  mesi l’anno. Cambia anche la tipologia delle abitazioni, adesso, ai lati della strada, cominciamo a vedere alte mura di fango all’interno delle quali sembra esserci della gente. Ci fermiamo per vedere di cosa si tratti, tutt’intorno un’immensa distesa di pietre a perdita d’occhio. Scendendo dalla macchina veniamo accolti da un vento caldo, forte e carico di sabbia, ecco perché in giro non c’è nessuno! Una di queste strutture è aperta, sembra disabitata, ci viene voglia di dare un’occhiata e di fare qualche foto. All’interno alcune casette di fango basse sorgono ai piedi di queste mura, la nostra curiosità e la fiducia nell’ospitalità marocchina ci spingono tra quelle strette vie, finchè incontriamo delle donne, coperte dai chador, che alla nostra vista restano sorprese almeno quanto noi. Vengono avanti le più giovani, sono incerte, ma poi la vista del nostro cane, animale non molto amato da quelle parti, le terrorizza e iniziano a gridare. In un momento siamo fuori da quella  piccola casbah, meglio rispettare la riservatezza di queste persone e ci rimettiamo in marcia, sta facendo buio e il vento ha spazzato via tutte le nubi.
 Arriviamo a Tagounite e prendiamo una stanza nell’unica struttura turistica della città, una grande casbah ristrutturata gestita da alcuni tuareg. E’ buio e non si vede tanto ciò che c’è all’interno di questa cittadella fortificata, circondata da alte mura di fango e paglia. La nostra stanza sta su una sorta di torretta, è rimasta esposta tutto il giorno al sole ed ora al suo interno fa più caldo che fuori. D’improvviso verso le dieci di sera cala il vento e con esso il rumore assillante e il fastidio dovuto alla quantità di sabbia che trasporta. In cielo sale una splendida luna piena che rischiara tutta la casbah, il silenzio è totale.
 La mattina ci si alza presto, bisogna sfruttare le prime ore della giornata in cui non c’è vento e il caldo è ancora sopportabile.
 Camminando per le vie polverose ci si avvicina un ragazzino locale che comincia a raccontarci della città sotterranea che si trova sotto di noi, vuole portarci a visitarla, dice che se non si conoscono bene  i luoghi non si possono trovare gli ingressi, così ci lasciamo condurre. Ci incamminiamo per le vie desolate circondate da alte mura di fango, tutto ha lo stesso colore, il colore rosso di tutta la terra d’Africa. Al nostro passaggio quelle vie deserte si riempiono di vita, tutti i bambini che abitano nelle case sulla strada ci vengono incontro, il nostro cane è l’attrazione principale, la temono, ma qualcuno più coraggioso si fa avanti e la accarezza tra le grida di tutti gli altri. Giungiamo ad una scalinata che conduce verso il basso, scendiamo, all’inizio è buio, poi il chiarore arriva da un lucernaio che prende la luce dalla strada, proseguiamo, è sensazionale, sotto terra c’è una città vera e propria. Abitazioni, piccoli negozi, stalle, tutto scavato nella terra, c’è un’atmosfera indescrivibile. Ma la cosa più curiosa è che sotto quella città sotterranea, ce n’è un’altra e sotto quella, altre ancora: sono cinque in tutto. Il motivo per cui hanno scavato la loro città sotto terra è per difendersi dal caldo, infatti lì la temperatura si mantiene su livelli gradevoli. Scendiamo fino al terzo piano sotterraneo, la poca luce arriva dai lucernai che arrivano fino al livello della strada e che proseguono giù fino ai livelli inferiori e da lampade ad olio. Il ragazzino ci dice che in quel  momento nelle case ci sono solo le donne e i bambini, molte non escono mai, aspettano i loro mariti, alcuni torneranno la sera, altri sono lontani a lavorare. Lì di lavoro non ce n’è, e da quando hanno fatto la diga  sul fiume per portare l’elettricità a Ouarzazate a loro non arriva più acqua, e così non possono irrigare i campi, nè possono allevare le capre. Lo Stato gli ha offerto l’elettricità, ma non hanno voluto accettarla, a loro serve l’acqua. Torniamo in superficie e chiedo al ragazzo come facciano sotto terra in caso di pioggia, lui mi guarda serissimo e mi dice che lì non piove da 25 anni!

Tornando alla casbah scopriamo che il proprietario è anche uno dei principali venditori di tappeti della città, ce ne propone a decine così ci lasciamo coinvolgere nelle estenuanti trattative per l’acquisto, sorseggiando thè su dei divani davanti a carta e penna! Chiudiamo per tre tappeti in cambio di una tenda, un sacco a pelo, una maglia e un po’ di contante. Carichiamo la macchina e dopo le foto di rito ripartiamo verso le dune del Sahara.

SALVIAMO UNO DEGLI ULTIMI PARADISI INCONTAMINATI DEI CARAIBI!!



L’ISOLA DI HOLBOX MINACCIATA DA UN MEGAPROGETTO TURISTICO

Holbox è uno degli ultimi paradisi marini del mondo. Situata nel Mar Dei Caraibi di fronte alle coste messicane dello Yucatan settentrionale, è riuscita negli anni a conservare un ecosistema quasi intatto, accogliendo tutti quei turisti che non amano l’ambiente del resort e della movida notturna.
Holbox è un’isola fuori dal tempo, dove i ritmi della giornata non sono scanditi dalle ore, ma dalla luce e dal buio. Le spiagge sono lunghe e bianche e le strade di sabbia. Le acque che la circondano sono popolate di delfini, mante, lamantini e squali balena.  

Tutta la zona fa parte della Riserva naturale dello Yum Balam dal 1994.  La presenza di questa area protetta, fortemente voluta dalla comunità locale, fa sì che per raggiungere Holbox da Cancun  siano necessarie un paio d’ore d’auto su strade malmesse e mezz’ora di lancia.

Tutto questo oggi è seriamente minacciato dalla speculazione delle multinazionali.
E’ di questi giorni, infatti, la notizia che l’Ente Nazionale Messicano per la Salvaguardia dell’Ambiente (SEMARNAT) sta trattando la suddivisione del territorio di Holbox in quattro macrozone. In una di queste si vuole costruire un megacomplesso immobiliare con il beneplacito dei proprietari di quei terreni.

Il progetto La Ensenada prevede la costruzione di hotel di lusso, unità abitative, strade e approdi per 600 milioni di dollari. La società incaricata dell’attuazione del progetto è la Peninsula Maya Development, che lo presenta come la sola occasione per l’isola di trovare la strada per uno sviluppo sostenibile e duraturo. I responsabili della società, dietro la quale sembra esserci il magnate della distribuzione della Coca-cola in Yucatan, affermano che solo il 10% del territorio dell’isola sarà interessato dalle infrastrutture e che per la popolazione locale sarà un modo per avere nuovi posti di lavoro.  Il solo modo per raccogliere fondi per salvaguardare l’ecosistema e per coordinare tutti gli sforzi in questo senso, continua il portavoce della PDM, è l’attuazione del progetto. E’ infatti già successo che in altre zone del paese dove il territorio è stato lottizzato, ci sia stata una speculazione selvaggia e incontrollata. 
Tutto questo accade mentre le agenzie ONU per l’ambiente lanciano un programma di  protezione delle piccole isole che formano degli ecosistemi a sé al fine di salvaguardare la biodiversità.

Molte le celebrità che si sono attivate contro questo progetto e che stanno danno il loro contributo tramite i media e i social network. La petizione #SALVEMOS ISLA HOLBOX, indirizzata al presidente Pena Nieto in persona, ha già raccolto più di 50000 firme, ma si conta di arrivare a più del doppio.
Dal canto loro gli abitanti dell’isola, sostenuti dalle autorità locali, hanno avviato una serie di manifestazioni di protesta ed hanno occupato il palazzo municipale. Sembra infatti che i proprietari dei terreni, per una legge messicana risalente al periodo della Rivoluzione Agricola, non possano alienare i loro possedimenti sui quali è prevista la costruzione de La Ensenada.

Il caso è già approdato alla Suprema Corte di Giustizia, presto vedremo se il diritto alla salvaguardia della biodiversità prevarrà sugli interessi privati e sulla corruzione.

giovedì 5 giugno 2014

ORDINA STRUMENTO PER ALLUNGAMENTO DEL PENE E RICEVE UNA LENTE DI INGRANDIMENTO ed un biglietto...




Stranezze dal mondo: covinto dalla pubblicità online ha ordinato un dispositivo per l'allungamento del pene, ma all'arrivo del pacco la sorpresa é stata tanta: una lente di ingrandimento ed un biglietto con su scritto: si prega di non usare sotto il sole!!!

leggi l'articolo QUI

mercoledì 4 giugno 2014

L'ISOLA dei CONIGLI e la SPIAGGIA PIU' BELLA d'ITALIA

@nanopress
TripAdvisor Travelers' ChoiceTM Beaches Awards 2014, grazie al giudizio di tantissimi visitatori, ha decretato che é l'isola dei conigli ad avere la spiaggia più bella d'italia.

Voi che ne pensate?

guarda altre foto QUI

                                     

Tempi Moderni

Angkor Wat sunrise, Siem Reap, Cambogia... una meta insolita? Ci sono ancora mete insolite nell'era della globalizzazione? 




NUOVI SPORT ACQUATICI: dagli USA arriva il FLYBOARD



Vi piacciono gli sport acquatici adrenalinici ed estremi?
Beh allora non potete perdere l'occasione di provare l'ebrezza ed il divertimento del FLYBOARD, nuovo sport venuto dagli USA che promette di "far volare sull'acqua"!!

martedì 3 giugno 2014

SEI DAVVERO PRONTA A CAMBIARE VITA?



Sempre più spesso sento dire dalle persone che mi circondano che sono stanche ed insoddisfatte della propria vita. Un gran sentimento di voglia di mollare tutto e cambiare vita aleggia nell'aria: ma siamo davvero pronte a buttare anni di vita per ricominciare?

fai il test e scopri se é il momento giusto:

                                                 
                                                   INIZIA IL TEST

IN AEREO CON I NEONATI - tutto quello che vorreste sapere



I neonati possono viaggiare in aereo? Bisogna riservare il posto? Cosa posso portare nel bagaglio a mano? Potro' scaldare la pappa? e per cambiarlo? I pediatri cosa consigliano? 

State pensando di affrontare il primo viaggo in aereo con il vostro bambino, ma i dubbi sono tanti?
Ecco tutto quello che vorreste sapere ... e qualcosa in più:

  AEREO SI? AEREO NO?:   Si I neonati possono viaggiare in aereo fin da subito, senza problema.  Come spiegato dal pediatra a Dott. Guido Vertua  sul forum di bimbiinviaggio*: Un volo in aereo, anche a pochi mesi di vita, non dovrebbe costituire una controindicazione poiché l'atmosfera di una cabina pressurizzata è paragonabile a quella che si respira in montagna ad un'altitudine di 1.700 metri circa (nei Boeing 747), altezza che un neonato sano sopporta senza particolari problemi

Bisogna tuttavia ricordare che Nel caso di neonati fino a 7 giorni è necessario presentare un certificato medico che attesti l’idoneità a viaggiare. Di regola non sono presenti rischi, ma si tratta più che altro di una misura cautelare.

PRENOTARE IL VIAGGIO: la maggior parte delle compagnie aeree accetta neonati a bordo. Dai 0 ai 23 mesi é possibile far viaggiare il neonato in braccio ad un adulto, risparmiando cosi’ buona parte del costo del biglietto (i neonati che viaggiano senza posto proprio pagano circa il 10% a seconda delle compagnie aeree)

@copyright 2014 Estero e Viaggi
       
 Se state per affrontre un viaggio di molte ore, al momento della prenotazione é possibile richiedere di avere assegnata una “culla da volo”, in modo che il bambino possa riposare più comodamente (e anche voi!!). Il numero delle culle é limitato (2-3 per aereo) e, di norma, esse sono riservate ai neonati fino ai 7-8 mesi (le culle infatti sono fissate alla parete di fronte i posti anteriori del veivolo e, per ragioni di sicurezza, non sono usufruibili da bambini che hanno gà la capacità di alzarsi)

IL BAGAGLIO: A seconda delle compagnie aeree e della durata del volo, il neonato ha diritto o meno ad un bagaglio da stiva. Ha sempre diritto invece ad un bagaglio a mano, da portare in cabina (i kg variano a seconda delle compagnie).

IN AEROPORTO: Quando arriva il momento del viaggio è consigliabile presentarsi con almeno 2ore di anticipo rispetto all’ora della partenza. Al momento del check in infatti sarà possibile chiedere i posti in prima fila, che hanno più spazio per le gambe e lasciano maggiore facilità di movimento.
Molto gentilmente, si puo’ chiedere alla hostess se il volo é pieno ed in caso di risposta negativa, domandare il favore di lasciare un posto libero a fianco di quello riservato. Cio’ vi consentirà di tanto in tanto di far star seduto il bambino (con l’appostio seggiolino in dotazione sul volo) e non dover tenerlo sulle ginocchia tutto il tempo, anche se non abbiamo riservato un posto singolo per il piccolo.
Evitate i posti “finestrino”: molto panoramici certo, ma immaginate il disagio (per voi e per gli altri passeggeri) ogni volta che dovrete alzarvi!!

Ed il passeggino? Possiamo portarlo sull’aereo? La maggior parte delle compagnie aeree permette di tenere il passeggio fino al momento dell’imbarco e di riaverlo, direttamente alla uscita del veivolo, una volta arrivati.
Tuttavia i sono alcune compagnie (come ad esempio Corsair) che richiedono l’imbarco del passeggio al momento del checkin. Lo stesso potrà essere recuperato all’arrivo sul nastro insieme agli altri bagagli. Fortunatamente molti dei più grandi aeroporti si stanno attrezzando per divenire family friendly e mettono a disposizione dei piccoli passeggeri passeggini di cortesia utilizzabili in tutta la zona aeroportuale.

L’IMBARCO: Al momento dell’imbarco la maggior parte delle compagnie aeree (anche low cost) garantisce l’accesso prioritario per le famiglie con bambini. Tuttavia in caso il bambino sia già nell’età di camminare etc, vi consigliamo di lasciarlo correre e giocare ancora un po’ e salire tranquillamente per ultimi ( il posto é riservato e nessuno ve lo ruberà!!)

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 IN VOLO: al momento della partenza al genitore verrà consegnata una mini cintura di sicurezza da  agganiare alla propria, che servirà per tutelare la sicurezza del bambino nei momenti critici della partenza e dell’atterraggio. E’ importante ricordarsi che proprio in quest due momenti del viaggio, il cambio di pressione dato dalle differenze di altezze potrebbe dare fastidio all’udito del bambino. Se allattate attaccatelo al seno, altrimenti date al bambino un po’ di acqua nel biberon o il ciuccio. La suzione aiuterà a non avere fastidi. In caso di bambini più grandi basterà dare loro una caramella.

LA PAPPA: tutte le compagnie aeree permettono di portare con sé i cibi per i neonati preconfezionati (i classici barattolini) ed il latte (meglio portare quello in polvere, per evitare tutti i controlli ai quali sono soggetti i liquidi con le nuove normative europee di sicurezza).
Per scaldarli la soluzione più semplice é portare con sé uno scalda pappa elettrico che le hostess in volo potranno sicuramente collegare all’elettricità. In alternativa, se non avete uno scaldapappa o non volete portarlo nel bagaglio a mano, potete chiedere che vi venga data dell’acqua bollente (sugli aerei ne hanno per preparare thé e caffé), da mischiare insieme al contenuto del barattolino.

Gli alimenti freschi, come frutta e verdura o formaggi fatti in casa, sono soggetti  molte restrizioni sui voli internazionali. Evitate dunque di portarli

  IL CAMBIO: le toilette degli aerei sono degli spazi abbastanza angusti, nonostate la maggior parte delle compagnie aeree siano attrezzate con fasciatoi pieghevoli (solitamente collocati sopra il water). Soprattutto in caso di voli di lunga durata, le condizioni igieniche dopo le prime ore di viaggio non sono sempre perfette, dato il numero di visitatori.

Vi consigliamo dunque di preparare un sacchetto per poter trasportare facilmente in bagno i seguenti oggetti: tovaglietta da appoggiare sul fasciatoio e per asciugarlo; olio di mandorle o salviettine detergenti (i lavabo sono veramente piccoli!); crema protettrice; pannolini;  un sacchetto di plastica (é buona educazione verso gli altri passeggeri mettervi il pannolino prima di buttarlo nel secchio).  

COMFORT: se vaggiate con una compagna low cost ricordatevi di portare con voi un cuscinetto gonfiabile (per far riposare meglio il bambino) ed una copertina (l’aria sugli aerei é abbastanza fresca).
Per quanto riguarda l’abbigliamento é consigliabile vestire i bambini “a strati” in modo da potersi adeguare ai cambi di temperatura dei diversi ambienti (dentro agli aeroporti, zone aperte, in aereo etc) e con abiti comodi. E’ sconsigliato vestire il neonato con colori chiari (che evidenziano le macchie) e ricordarsi di portare nel bagaglio a mano un cambio completo di intimo ed abiti.



lunedì 2 giugno 2014


AL MARE CON FIDO: TUTTE LE SPIAGGE PET FRIENDLY D'ITALIA - estate 2014


Arriva l'estate e con lei la voglia di rilassarsi al sole magari sdraiati sulla sabbia di una delle bellissime spiagge italiane.
Ma chi ha un cane o un gattino spesso si ritrova a dover affrontare la lunga ricerca di quell'angolino dove l'amico a quattro zampe è tollerato. Cartelli di divieto di ingresso e balneazione per gli animali infatti spuntano come funghi sui nostri litorali. E l'estate scorsa ha segnato un record di multe per i proprietari senza precedenti.

Mentre altri paesi europei hanno cominciato ad organzzarsi  già da qualche anno, la situazione in Italia non é partiolarmente virtuosa in quanto ad accettazione di cani, gatti ed altri piccoli animali nelle strutture balneari, a parte qualche regione come l'Emilia Romagna, la Toscana e l'Abruzzo.
Quest'ultima é stata tra le prime infatti a dotarsi, lo scorso aprile, di una legge che garantisce ed estende l'accesso agli animali in tutto il litorale abruzzese, seppure seguendo dei criteri e delle norme comportamentali ben precise 

E' bene dunque informarsi prima di scegliere la meta della vacanze, in modo da poter portare con noi il nostro amico peloso.

Qui di seguito la lista delle spiagge pet friendly su tutta la penisola italiana, regione per regione (basta un click):

 Abruzzo
Calabria
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Marche
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino
Veneto